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IL VOLANTINO
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ELEZIONI AMMINISTRATIVE
27-28 MAGGIO 2007

PER IL COMUNE
(SCHEDA AZZURRA)

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Candidata anche per
le municipalità:
BASSA VAL BISAGNO (3)
MEDIO PONENTE (6)
I RIFIUTI SONO RISORSE. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA:
UNA SCELTA INTELLIGENTE E REDDITIZIA (Ma che ve lo dico a fare?)

Lo scrivevo nel 2007, ma - a distanza di tutti questi anni - le cose a Genova non mi pare siano poi tanto cambiate anche in tema di raccolta differenziata!

Nel frattempo è nata e si è affermata l'economia circolare dove è stata definita chiaramente la gerarchia dei rifiuti - prima la riduzione (prevenzione e riuso) poi il riciclo - sono stati aggiornati i vari obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere nei vari step temporali, sono nate nuove tipologie di impianti per il riciclo di frazioni prima non trattabili (es. pannolini e pannoloni),la normativa si è evoluta e ampliata (anche verso la diminuzione dei prodotti monouso), ma a Genova siamo sempre fermi al palo.

Solo per citare gli ultimi anni la percentuale di raccolta differenziata è passata dal 34.22 del 2017 al 35,52 del 2020, con una crescita di solo l'1% e ben lontana dal 65% degli obiettivi dichiarati dall'amministazione nel 2017 (e da raggiungere entro un anno!) pure da quelli di legge (che il 65% lo poneva come obiettivo per il 2012!).

Ogni anno subiamo ingenti sanzioni per i mancati risultati raggiunti(il Comune ha pagato poco meno di 800 000 euro a titolo di ecotassa in relazione alle percentuali di riciclo e recupero registrate nell'anno 2020, circa 30 000 euro a punto percentuale) e Genova è una delle città con i risultati più bassi e la TARI sesta in Italia e più alta fra le città metropolitane del Nord (dati 2021). qui qualche informazione)

E allora cosa c'è che non va?

Di seguito riporto quanto scrivevo nel 2007: non ho cambiato una virgola ... ma non vi pare che le considerazionio che facevo siano altrettanto valide anche oggi, e forse anche di più?

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Per risolvere il problema dei rifiuti facendo crescere sensibilmente la raccolta differenziata serve il contributo e lo sforzo congiunto di tutti.

Non si può però soltanto appellarsi al senso civico delle persone e delle imprese: il Comune deve aiutare i cittadini ad adottare i buoni comportamenti con scelte anche radicali i cui risultati siano raggiungibili anche in un orizzonte temporale più lungo. Non bastano le campagne di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica: sono solo l’espressione di buoni propositi che, in assenza di misure pratiche, rischiano di restare –  appunto – soltanto pii desideri.

Anche, e soprattutto, l’amministrazione comunale e le sue partecipate devono svolgere bene il proprio ruolo, non soltanto attraverso la migliore organizzazione e gestione della raccolta differenziata ma anche incentivando, ad esempio attraverso riduzioni sulla tassa di smaltimento dei rifiuti, coloro che con i loro corretti comportamenti aiutano a raggiungere l’obiettivo comune.  Con un incentivo, anche piccolo, si legherebbero i comportamenti corretti dei cittadini ai minori costi, economici ed ambientali, che conseguirebbero ad una raccolta differenziata più spinta e si motiverebbero i disagi che i cittadini devono affrontare per svolgerla.

Insomma non basta soltanto genericamente appellarsi alla buona volontà dei singoli, ma occorre premiarli per i loro comportamenti “virtuosi”, soprattutto se si vuole convertire alla differenziata coloro che oggi, per semplice pigrizia o reali difficoltà pratiche, non sono sensibili a questa esigenza.

In una città come Novara, che conta oltre 100.000 abitanti, si è riusciti in soli tre anni a passare da una percentuale di differenziata del 20% ad oltre il 68%. Tutto questo senza maggiori costi per il servizio, anzi creando 20 nuovi posti di lavoro. Questo è solo un esempio che, con la buona volontà ed il contributo di tutti, cittadini ed istituzioni, anche obiettivi ambiziosi sono raggiungibili. Ma le scelte sono state energiche: con la totale raccolta porta a porta sono scomparsi dalle strade tutti i cassonetti, liberando spazi urbani e con notevoli benefici estetici. E sono molte altre le città, grandi e piccole, che hanno sperimentato metodi e politiche in questo senso: ed i risultati non sono mancati.

Genova è ancora molto indietro su questa strada, ma qualche volta non arrivare primi può anche essere un vantaggio: si analizzano e valutano le numerose e diversificate esperienze degli altri e, dove se ne individuino i punti deboli, si possono persino migliorare.

Bisogna che tutti contribuiscano a questo importante obiettivo: proviamoci!